Refezione scolastica delle scuole della provincia
Frequenza della refezione scolastica da parte degli alunni delle scuole della provincia
Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia
Ufficio XIX Pavia
Via Taramelli, 2 – 27100 – Pavia
Posta Elettronica Certificata: usppv@postacert.istruzione.it
Prot. n. MIUR AOO USPPV R.U. 3384
Pavia, 15 ottobre 2012
Ai Dirigenti scolastici della Provincia di Pavia
e p.c.
Al Prefetto della Provincia di Pavia
Al Presidente della Provincia di Pavia
All’Assessore all’istruzione della Provincia di Pavia
All’Assessore per le Politiche per la Coesione Sociale e la Sicurezza
Alle OO.SS. Loro Sedi
Ai Sindaci della Provincia di Pavia
Oggetto: frequenza della refezione scolastica da parte degli alunni delle scuole della provincia
Pervengono a questo ufficio segnalazioni relative alle condizioni in virtù delle quali gli alunni delle scuola della provincia di Pavia possano o meno usufruire del servizio di refezione scolastica.
In merito va innanzitutto precisato che il momento delle refezione, come ogni altro periodo della frequenza scolastica, è occasione di formazione e di convivenza e come tale deve rispondere alle finalità generali dell’istruzione.
E’ appena il caso di ricordare, al proposito, che il recente Documento d’indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” del 4 marzo 2009 richiama la necessità di sviluppare “significati e azioni della pari dignità sociale, della libertà e dell’uguaglianza di tutti i cittadini” e di “riconoscere situazioni nelle quali non si sia stati trattati o non si siano trattati gli altri da persone umane; riconoscere i valori che rendono possibile la convivenza umana e testimoniarli nei comportamenti familiari e sociali “ e infine di “conoscere e rispettare la funzione delle regole e delle norme, nonché il valore giuridico dei divieti; partecipare consapevolmente al processo di accoglienza e di integrazione tra studenti diversi all’interno della scuola”.
Non si può quindi rendere alcun momento della vita scolastica occasione di discriminazione tra alunni anche per motivi riconducibili alle inadempienze delle loro famiglie.
Ferma restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche, alle quali spetta il compito di trasmettere e tradurre in pratica tali indicazioni in un clima di piena collaborazione con gli enti locali, si raccomanda quanto segue:
1) gli alunni non dovrebbero essere separati nel momento delle refezione: nei limiti del possibile tutti dovrebbero poter usufruire del medesimo servizio, sviluppando anche adeguate forme di solidarietà
2) le scuole, in accordo con i Comuni e con le imprese che gestiscono il servizio di refezione, possono eventualmente organizzare spazi per quanti, su richiesta delle famiglie, intendano rimanere nei locali scolastici senza usufruire del servizio di refezione, nei limiti delle condizioni strutturali e igienico sanitarie. Diversamente quanti non si avvalgono del servizio dovrebbero essere riaffidati ai genitori nell’orario destinato alla refezione
3) le istituzioni scolastiche, nei limiti del possibile, non dovrebbero essere coinvolte negli adempimenti relativi al pagamento delle rette del servizio di refezione: questi ultimi andrebbero eseguiti dagli enti locali e dalle imprese che gestiscono il servizio direttamente con le famiglie, anche per salvaguardare il diritto alla riservatezza di queste ultime
4) per quanto riguarda le scuole primarie che prevedono un’offerta formativa di tempo pieno, si ribadisce che il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89 all’art 4 comma 7 prevede che “ le classi a tempo pieno sono attivate, a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilità di organico assegnate all’istituto, nonché in presenza delle necessarie strutture e servizi “. Pertanto nel richiedere il tempo pieno le famiglie debbono impegnarsi a sostenere l’onere del servizio di refezione e il Comune deve essere in grado di sostenere l’organizzazione del medesimo pur in previsione delle possibili morosità, garantendo a tutti gli alunni la frequenza del momento di refezione per tutto l’anno, anche con adeguate esenzione. Diversamente questo ufficio provvederà ad autorizzare, per il prossimo anno scolastico, un adeguato numero di sezioni di tempo normale
5) eventuali situazioni di morosità dovrebbero essere affrontate dagli enti locali e dalle società di gestione direttamente con le famiglie, nei limiti del possibile attraverso le ordinarie modalità di recupero dei crediti e senza una diretta rivalsa sugli alunni.
I Dirigenti scolastici delle scuole della provincia di Pavia sono pertanto invitati ad attivare sin da ora un confronto con i rispettivi enti locali per verificare la possibilità di garantire nel prossimo anno scolastico un servizio di refezione coerente con i principi sopra richiamati e senza modifiche del medesimo nel corso dell’anno, informando tempestivamente le famiglie già all’atto dell’iscrizione.
Si ringrazia per la consueta collaborazione e si invia
Un cordiale saluto.
Il dirigente
Giuseppe Bonelli
Responsabile del procedimento
Caterina Mosa
0382 513 422
caterina.mosa@paviascuola.it
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